La Corte di Lemine, pagus romano poi Corte Regia coi Longobardi, Corte Regia coi Franchi, feudo vescovile e poi comune, è ora territorio di Bergamo, parte del Ducato di Milano.
La Repubblica Veneta vuole allargare i suoi confini e con la battaglia di Maclodio inizia la conquista dei territori fino al fiume Adda.
È a Maclodio nel 1427 che Tomaxius (Tomas) dè Caetani, al servizio di Milano, resta ferito e storpiato per sempre. Un canonico di Lemine gli insegna a leggere e scrivere affinché i secolari documenti presenti alla pieve vengano recuperati e salvati.
I soldati di Venezia nel 1443 distruggeranno Lemine e bruceranno quei documenti, ma non la memoria di Tomas. Toccherà a lui raccontare la Corte di Lemine con le sue ricchezze ma anche con i suoi presbiteri accusati di simonia, i chierici indegni, gli episodi documentati di immoralità, le scomuniche e le uccisioni.
Primo volume di una trilogia romanzata che spazia in questa Corte dal 1000 al 1450.